Zniszczenie przez niemieckie wojsko bariery granicznej między III Rzeszą Niemiecką a Wolnym Miastem Gdańsk

Settembre 1939 – parte 2

Oltre al sole, la calda estate del 1939 fu costellata da crescenti timori per l’inevitabile guerra che sarebbe arrivata dai nostri vicini occidentali.

La Germania attaccò la Polonia il 1° settembre 1939, lanciando un assalto spietato a una Polonia mal preparata; ma poco più di due settimane dopo, il 17 settembre, l’attacco arrivò anche da est, dall’Unione Sovietica, ponendo le basi per la guerra più sanguinosa della storia, che presto si diffuse in tutto il mondo.

Nota

La guerra con i sovietici iniziò in modo molto prosaico e del tutto inaspettato. Nei giorni precedenti l’inizio della guerra, le relazioni con l’Unione Sovietica potevano essere definite amichevoli o almeno neutrali.

Ciò rende ancora più sorprendente il fatto che, al Commissariato per gli Affari Esteri, Potiomkin (il vice di Molotov) lesse, all’incirca alle 3 del mattino del 17 dicembre, un messaggio di guerra. Alle 3 del mattino del 17 settembre, egli lesse alla parte polacca – rappresentata dall’ambasciatore Wacław Grzybowski – una nota in cui si informava che, a causa della bancarotta interna dello Stato polacco, della perdita di tutti i centri culturali e industriali in Polonia, della perdita di Varsavia, e della disintegrazione del governo polacco, essi erano costretti a occuparsi della sicurezza delle popolazioni ucraine e bielorusse che vivevano in territorio polacco, giustificando così l’invasione della Polonia lungo l’intero confine orientale.

La nota si riferiva, ovviamente, all’aggressione tedesca contro la Polonia, ma Potiomkin non menzionava che la decisione di entrare in territorio polacco era il risultato di un patto di aggressione congiunta contro la Polonia con il Terzo Reich e la nota stessa – concordata in anticipo con le autorità tedesche.

L’invasione del territorio polacco, dopo il rifiuto della nota da parte dell’ambasciatore Grzybowski, divenne un palese atto di rottura del patto di non aggressione tra Polonia e URSS.

La Polonia si trovò così a subire un attacco da parte dei suoi due più grandi nemici storici, che in seguito fu chiamato dagli storici la Quarta Spartizione della Polonia.

Kresy – gli Estremi Orientali

L’occupazione del territorio polacco da parte dell’URSS iniziò con il confine orientale, privando di fatto la Polonia dei Confini Orientali – Kresy, così eroicamente recuperati nella campagna che durò fino al 1921. La confusione e la costernazione che seguirono l’inizio delle operazioni militari sovietiche contro la Polonia portarono alla decisione di abbandonare la resistenza da parte dell’esercito polacco, che era comunque impegnato a resistere agli invasori tedeschi. In parte il mancato rispetto degli ordini del generale Rydz-Smigly e in parte il desiderio individuale di difendersi portarono a diverse sanguinose battaglie nell’est del Paese.

Katyn

Tuttavia, il più tragico degli eventi verificatisi a est durante la Seconda guerra mondiale fu il crimine di Katyn. Per decenni un omicidio nascosto e inspiegato di 22.000 cittadini polacchi – ufficiali, scienziati, artisti, medici, ingegneri in parte prigionieri di guerra e in parte popolazione civile. Il gesto di Stalin fu un gesto che faceva parte di un piano pieno di odio per cancellare completamente la Polonia dalla mappa del mondo, poiché lo spirito di coraggio dei polacchi e le loro azioni difensive non potevano essere fermate nemmeno con l’arresto o l’occupazione. L’unica via d’uscita, secondo Stalin, era la completa eliminazione dell’élite e dell’intellighenzia polacca.

Per 50 anni, l’URSS negò la responsabilità di questo crimine, attribuendolo ai tedeschi, responsabili anche dell’omicidio dei professori polacchi dell’Università di Leopoli.

Guerra sovietico-tedesca

Il Patto Molotov-Ribbentrop non poteva essere rispettato a lungo termine da Hitler e lo stesso Terzo Reich aveva aspirazioni ben più grandi dell’occupazione della Polonia, per cui il Piano Barbarossa – puntato contro l’Unione Sovietica – era già pronto alla fine del 1940.

Il piano entrò in fase di attuazione solo nel giugno 1941, legittimando la frattura tra gli ex alleati e il perseguimento dei propri interessi da parte di ciascuno di essi. Per l’Unione Sovietica, ciò significava unirsi agli Alleati e creare segretamente con loro un nuovo ordine mondiale dopo la guerra.

Il conflitto sovietico-tedesco ha suscitato nei polacchi l’illusoria speranza che questa volta l’Unione Sovietica fosse anche nostra alleata. La speranza più grande, che l’aiuto dei sovietici arrivasse a Varsavia, fu durante la pianificazione e lo scoppio dell’insurrezione di Varsavia (link), ma per qualche “magica” coincidenza nell’agosto e nel settembre 1944, il Patto Molotov-Ribbentrop sembrò rivivere di nuovo.

Conseguenze dell’aggressione sovietica alla Polonia

L’invasione del 17 settembre 1939 a è una data che non solo suggella la doppia aggressione alla Polonia indifesa, la perdita delle Terre di Confine e dei centri culturali polacchi situati in queste aree, della popolazione autoctona polacca rimasta in queste zone, ma anche l’inizio della dominazione e dell’influenza sovietica sul nostro Paese, che si è conclusa solo nel 1989, cioè ben 44 anni dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale.

Autore: Adriana Fontanarosa

Basato su:

https://muzeum1939.pl/17-wrzesnia-1939-r-zwiazek-sowiecki-zbrojnie-zaatakowal-polske/timeline/785.html

https://www.wojsko-polskie.pl/aszwoj/articles/aktualnosci-2/agresja-sowiecka-na-polske-17-wrzesnia-1939-r/

https://dzieje.pl/aktualnosci/sowiecka-agresja-na-polske

Katyń 1940. Sowiecka zbrodnia i pół wieku kłamstwa – Aktualności – Instytut Pamięci Narodowej (ipn.gov.pl)

Atak Niemiec na ZSRR – Wikipedia, wolna encyklopedia

Immagine: Wikipedia. La distruzione della barriera di confine da parte dell’esercito tedesco tra il Terzo Reich tedesco e la Città Libera di Danzica

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