Maggio è senza dubbio un mese ricco di ricorrenze e festività di ogni tipo. Dopo il Primo Maggio, quello più associato alla Polonia, arriva una festa che forse non è più vissuta come agli inizi e il cui significato si è affievolito sulla scia della storia successiva. Stiamo parlando del Giorno della Vittoria, la fine ufficiale della Seconda Guerra Mondiale e la resa incondizionata del Terzo Reich. Questa festa diede origine a un nuovo ordine politico nel mondo e, nonostante l’indubbia gioia, influenzò drammaticamente il destino della Polonia.
Istituzione della festa
Alla fine di aprile 2015 il presidente Bronislaw Komorowski ha abolito il Giorno della Vittoria e della Libertà, in vigore dal 1945. La Giornata della Vittoria e della Libertà, che cadeva il 9 maggio, è stata sostituita dalla Giornata Nazionale della Vittoria, celebrata d’ora in poi l’8 maggio. La festività è stata istituita “per commemorare la vittoria sulla Germania nazista”. Sebbene l’istituzione della nuova festività non sia stata priva di polemiche tra i banchi del Sejm (Parlamento) sul significato di questo giorno nella storia polacca, alla fine è stato raggiunto un compromesso e la sua – che sicuramente merita – ha avuto luogo.
8 e 9 maggio
Probabilmente molte persone si chiedono perché questa festa sia stata celebrata in precedenza il 9 maggio e ora l’8. Qual è la differenza e qual è il motivo?
Le trattative di resa con il Terzo Reich si svolsero tra il 5 e il 7 maggio 1945 e culminarono nella firma dei documenti di resa incondizionata a Reims, in Francia, dove fu concordato che le attività belliche sarebbero terminate al più tardi l’8 maggio. L’assenza di rappresentanti sovietici quando si discusse la fine della guerra, portò Mosca a chiedere con forza che il documento fosse siglato nuovamente, questa volta in sua presenza.
Per la seconda volta, la Germania firmò la resa l’8 maggio alle 22.30 dal feldmaresciallo Wilhelm Keitel in un casinò di Berlino, mentre la cessazione delle attività belliche entrò in vigore alle 23.01. Da parte dell’URSS era presente il maresciallo Gregorij Zhukov, gli Alleati erano rappresentati dai generali Arthur Tedder, Jean de Lattre de Tassigny e Carl Spaatz, mentre da parte tedesca sedeva – oltre al feldmaresciallo Keitel – il generale Hans Jürgen-Stumpf.
A Mosca, a causa del fuso orario, era già passata la mezzanotte. Pertanto, l’Unione Sovietica e i suoi Paesi subordinati festeggiarono la fine della guerra il 9 maggio, come avviene anche oggi in Russia.
Ricordiamo che la bandiera polacca fu appesa al Reichstag già il 2 maggio, il che divenne uno dei motivi per cui questo giorno è il Giorno della Bandiera, come abbiamo scritto nell’articolo che trovate a questo link.
Nella Polonia del dopoguerra, la festività fu introdotta quasi subito e fino agli anni ’50 era anche un giorno festivo, che fu cambiato dal decreto di Bolesław Bierut.
Autore: Adriana Fontanarosa
Basato su:
https://www.sejm.gov.pl/sejm7.nsf/komunikat.xsp?documentId=BA66B99A02769407C1257E3E00409AA4
https://dzieje.pl/aktualnosci/8-maja-narodowym-dniem-zwyciestwa-prezydent-podpisal-ustawe
Immagine: “Feldmarszałek Wilhelm Keitel podpisuje akt kapitulacji Wehrmachtu” da krakow.ipn.gov.pl